Centro Yoga Le Vie

Nuovo ciclo di incontri di Mindfulness

Il concetto di mindfulness affonda le sue origini nelle tradizioni contemplative buddiste, deriva dalla parola “Sati” in lingua Pali e fa riferimento a uno stato caratterizzato da “presenza mentale” in cui i fenomeni interni ed esterni, da un lato vengono visti come realmente sono (privi di un sé intrinseco e forieri di sofferenza) e dall’altro, si fa distinzione tra i fenomeni e le proiezioni e distorsioni mentali (Uchiyama 2004, Tsoknyi 1998, Thera 1973).
Il fondatore dell’uso clinico moderno della mindfulness, Jon Kabat Zinn, la definisce come “il processo di prestare attenzione in modo particolare: intenzionalmente, in maniera non giudicante, allo scorrere dell’esperienza nel presente momento dopo momento” . La mindfulness è inoltre definita come la consapevolezza che emerge dal porre attenzione al momento presente sospendendo il giudizio . Vivere in maniera mindful l’esperienza del momento presente vuol dire viverla prestandole attenzione senza giudicarla, accogliendola in maniera gentile, accettante, amorevole, compassionevole.
La mindfulness viene infatti anche detta “modalità dell’essere” o del “non fare” (Kabat-Zinn 1990) per la caratteristica del vivere tutto ciò che sorge dall’esperienza, scevro da alcuna intenzione di cambiarlo, respingerlo o trattenerlo, ma lasciandolo essere e lasciandolo scorrere.

Tale modalità di comprensione non concettuale, di semplice presenza mentale, attenzione cosciente a ciò che appare nella mente nel momento presente, apre la possibilità alla disidentificazione dai «contenuti» mentali, dai condizionamenti mentali e dai meccanismi di reazione, un atto di profonda potenzialità terapeutica.

 

 

 

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